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Una nuova soluzione assicurativa per coprire i rischi nelle catene del valore interdipendenti di cattura e stoccaggio del carbonio

Le soluzioni di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) hanno un ruolo importante negli sforzi di decarbonizzazione, in particolare nei settori hard-to-abate, come l’industria siderurgica e i cementifici, che devono risolvere sfide complesse per raggiungere gli obiettivi di net-zero.

Le soluzioni di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) hanno un ruolo importante negli sforzi di decarbonizzazione, in particolare nei settori hard-to-abate, come l’industria siderurgica e i cementifici, che devono risolvere sfide complesse per raggiungere gli obiettivi di net-zero.

Incertezze che incidono sul finanziamento della transizione

Per supportare l’entità e i ritmi previsti dell'implementazione della CCS, è necessario che l’industria assicurativa offra soluzioni nuove e innovative per coprire un ventaglio più ampio di rischi.

Con il continuo aumento degli investimenti per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, emerge una netta distinzione tra i progetti CCS end-to-end e le catene del valore suddivise tra soggetti distinti, ossia le imprese che emettono anidride carbonica (CO2), i trasportatori e le imprese di stoccaggio. In quest'ultimo caso, il sostegno statale è stato fondamentale per dare certezze e incoraggiare gli investimenti.

Nelle catene interdipendenti, una chiara tendenza è lo sviluppo di modelli cluster su larga scala, in cui le imprese che producono emissioni catturano la propria CO2 e pagano per utilizzare infrastrutture condivise di trasporto e stoccaggio di terze parti, sfruttando le economie di scala.

L’aggregazione dei volumi di CO2 (prima dell'immissione in un sito di immagazzinaggio centralizzato) ha spinto gli operatori a stabilire una serie di specifiche per la CO2 per ogni fase di sviluppo. L’elaborazione delle specifiche non ha soltanto un obiettivo legato alla gestione dei rischi, ma ha anche implicazioni finanziarie che possono influenzare la fattibilità dei progetti. La richiesta di flussi di CO2 molto pura può limitare le opzioni dei clienti, dato che in alcuni casi il costo della cattura potrebbe diventare proibitivo.

Inoltre, poiché tutti gli anelli della catena di estrazione sono altamente interdipendenti, qualsiasi interruzione in un punto può influire sull'intera operazione.

"La tecnologia per lavorare con la CO2 non è nuova", afferma Maria Arana, Europe Climate and Sustainability Leader di Marsh. "La novità sta nella tipologia di quadri contrattuali che si sono creati con l’implementazione di questa tecnologia su larga scala in una catena del valore CCS composta da controparti distinte ma interdipendenti”.

Rischi relativi alle specifiche sulla CO2

Come recentemente emerso in una conversazione tra i nostri colleghi di Marsh Amy Barnes, Head of Climate and Sustainability and Energy and Power, e Hannah Jennings, CCS global leader, i contaminanti presenti nella CO2 possono aumentare il rischio di degrado e di danni alle infrastrutture di trasporto. Per esempio, un contenuto eccessivo di acqua può determinare la formazione di acido carbonico e causare una potenziale corrosione. Inoltre, la presenza di impurità di basso livello nel flusso di CO2 può alterarne il comportamento, sforando potenzialmente i parametri di progettazione dell'infrastruttura interessata.

Per mitigare efficacemente questi rischi, sono in fase di sviluppo e concertazione diverse specifiche rigorose per l’intera catena del valore, dalla cattura allo stoccaggio finale. Il rispetto di tali specifiche sarà monitorato a intervalli opportuni per garantire la sicurezza e l’affidabilità delle operazioni dopo il conferimento dei volumi di CO2.

Anche in presenza di una gestione rigorosa dei rischi, l'assicurazione può contribuire a trasferire i rischi residui. Per esempio, se si verifica un danno materiale a causa dell'introduzione involontaria nel sistema di CO2 fuori specifica (quindi non conforme), le soluzioni esistenti di trasferimento del rischio possono essere adattate per coprire il danno che ne deriva.

Non solo danni materiali

Questo nuovo ecosistema può causare potenziali perdite oltre ai danni materiali. Per esempio, i protocolli di controllo lungo la catena del valore della CCS sono progettati per rilevare la CO2 fuori specifica. In tal caso, le procedure di risk mitigation possono prevedere lo sfiato della CO2 per prevenire danni.

"Per esempio un cementificio che in passato rilasciava semplicemente la CO2 nell'atmosfera non doveva pensare alla stabilità molecolare dovuta alle impurità di quella CO2", spiega Maria Arana. "Se invece la CO2 emessa viene catturata e immessa in una catena del valore CCS, diventa fondamentale disporre di processi di controllo della qualità e di procedure di intervento se viene rilevato un lotto contaminato in qualsiasi punto della catena del valore. Le conseguenze possono essere gravi e complesse. In genere, il soggetto che opera nell'infrastruttura nel luogo e nel momento del rilevamento disporrà di protocolli rigorosi per avviare un processo di sfiato mirato atto ad evitare ulteriori contaminazioni o danni all'infrastruttura”.

Una volta individuati i rischi, esistono vari accordi di off-take tra le parti interessate della CCS per la ripartizione delle responsabilità correlate. Anche se non esiste uno standard universalmente accettato per la ripartizione contrattuale di questa responsabilità, generalmente si tiene conto di due fattori critici.

  • La tempistica con cui cambia il titolo della CO2 e/o le modifiche intervenute nelle procedure di cura e custodia.
  • Le situazioni, in particolare in Europa, in cui si verificano mescolamenti, ossia quando più imprese generatrici di CO2 condividono la stessa infrastruttura di trasporto e stoccaggio.

“I contratti sono spesso strutturati in modo tale che, se risulta che un’impresa ha conferito CO2 fuori specifica, essa sarà responsabile dei costi di pulizia e bonifica, nonché delle eventuali perdite finanziarie subite dalle altre imprese emettitrici”, afferma Maria Arana.

Assicurazione di responsabilità civile per CO2 fuori specifica

Marsh, in collaborazione con HDI Global, ha lanciato un nuovo prodotto assicurativo progettato appositamente per coprire questo rischio specifico delle catene del valore CCS interdipendenti.

La nostra soluzione innovativa offre:

  1. Copertura dei costi di difesa del contenzioso, che può essere avviato prima dell'identificazione della parte responsabile dell’immissione di CO2 fuori specifica.
  2. Per l’assicurato che ha conferito CO2 fuori specifica, copertura per:

a. Perdite sui crediti di carbonio dei co-produttori di CO2.

b. Altre perdite finanziarie subite dai co-produttori di CO2.

c. Costi di bonifica e decontaminazione negli impianti coinvolti.

Verso un approccio basato sull'intera catena del valore

Per le imprese impegnate nella transizione verso il net-zero, è essenziale anticipare, mitigare e trasferire i rischi residui associati alla cattura e stoccaggio del carbonio.

La nuova soluzione di Marsh integra la nostra soluzione esistente che offre una copertura non-damage (in assenza di danni materiali) per fughe impreviste nel sito di stoccaggio stesso, in collaborazione con Canopius e Hiscox.

“Molte delle nuove preoccupazioni relative ai rischi derivano dall'interdipendenza dell'ecosistema, con catene del valore multi-stakeholder”, afferma Hannah Jennings. "Con queste soluzioni innovative, speriamo di supportare l'industria della CCS e i nostri clienti negli sforzi di decarbonizzazione”.

Per ulteriori informazioni, contattate un consulente Marsh.

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I nostri esperti

Maria Arana

Maria Arana

Climate and Sustainability Leader, Europe

Hannah Jennings

Hannah Jennings

Senior Vice President and CCS Working Group Lead, Energy and Power

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